La spia è il secondo mestiere più antico del mondo!
Iniziamo oggi una serie di articoli che parleranno di queste enigmatiche e controverse figure: le spie.
In ogni epoca e in ogni regno ci sono stati sempre degli uomini che hanno tramato nell’oscurità, che hanno cospirato in luoghi lontani dalla vista, che hanno comunicato fra loro con linguaggi criptici ed incomprensibili per le altre persone. L’umanità è per sua natura curiosa, desiderosa di raccogliere informazioni sugli altri e nello stesso tempo ansiosa di proteggere le proprie. Queste doppie pulsioni, apparentemente contraddittorie, in realtà rientrano nella sfera della ricerca del potere e del controllo, attività tipicamente umana.
Vediamo l’evoluzione del concetto e del ruolo di “spia” attraverso un rapido excursus storico.
Le prime fonti storiche che parlano dello spionaggio risalgono all’Antico Testamento
Le prime fonti storiche che parlano dello spionaggio risalgono all’Antico Testamento quando Mosè inviò degli uomini a spiare cosa avveniva nella Terra di Canaan; successivamente lo storico greco Tucidide ci parla della ricerca di “informazioni” durante la Guerra del Peloponneso che ha visto la contrapposizione fra Atene e Sparta: Nel I sec. A.C. Cesare, nelle sue campagne militari in Gallia, inventò un vero e proprio codice di sostituzione delle lettere in modo che solo chi possedeva la chiave era in grado di tradurre il codice e capire il significato celato.
Con la caduta dell’Impero Romano lo spionaggio subì una battuta d’arresto, venne utilizzato in modo non strutturale ed organizzato e sempre relegato all’intervento di singoli agenti impegnati in battaglie locali e di piccole dimensioni.
Alla fine del Medioevo il ruolo dello spionaggio ritornò fondamentale e si gettarono le basi di quella che oggi è definita “intelligence”. L’inquisizione si servì di informatori, Machiavelli esaltò il ruolo dell’informazione per la difesa dello Stato. Nell’Inghilterra elisabettiana venne istituita una rete di agenti che, operando sia in patria sia all’estero, erano in grado di sapere cosa tramava il nemico.
Nel 1600 nasce il concetto di “intelligence” e il ruolo della spia viene istituzionalizzato
Nel 1600 si svilupparono le figure dei crittografi, matematici in grado di tradurre o decifrare codici nemici ed in breve tempo “l’intelligence” divenne uno strumento fondamentale usato da tutti gli Stati-Nazione.
Nella storia sono state moltissime le figure che hanno praticato l’arte dello spionaggio, di alcuni conosciamo i nomi e le gesta, di altri, forse i più bravi, ancora non sappiamo nulla. Il lavoro della spia, con l’avanzare del progresso e della tecnologia, è diventato sempre più complesso e articolato, ma i meccanismi che, oggi come ieri, muovono il desiderio di sapere e sventare minacce è rimasto immutato.
Nel prossimo articolo inizieremo a vedere alcuni profili delle spie più famose di tutti i tempi e come questa figura che si aggira fra le ombre abbia inspirato una florida produzione artistica, letteraria e cinematografica.