Fin dall’antichità l’essere umano ha subito il fascino delle storie narrate: dai racconti mitologici alle leggende urbane. Il piacere di ascoltare una storia o di leggere un libro è sicuramente appagante, ma lo è di più essere il protagonista di una storia ancora non scritta, avere cioè la possibilità, attraverso le proprie scelte, di indirizzare il flusso degli eventi.
Il concetto chiave è quello di interattività, grazie alla quale il velo tra narratore e spettatore si assottiglia fino a quasi scomparire. In questo breve articolo parleremo proprio di quei giochi che sono chiamati in modo generico “Interactive Games” che consentono non solo di apprezzare una bella storia ma di viverla in prima persona e di modificarla a seconda delle proprie scelte.
LIBRIGAME: La scelta fra opzioni
Un primo esempio di libro interattivo è stato creato dal genio letterario di Louise Borges nel 1941, con “Esame dell’opera di Herbert Quain”; successivamente testi di questo tipo, che presupponevano la scelta tra varie opzioni, vennero utilizzati per scopi educativi. L’esplosione dei LibriGame avvenne però negli anni settanta e trovò il suo apice negli anni ottanta con la serie di avventure di Lupo Solitario (Lone Wolf). La saga di Lupo Solitario raccolse un successo enorme e, nel corso del tempo, sono state tante le ristampe e le nuove storie, l’ultima del 2015.
INTERACTIVE FICTION: L’arrivo dei Personal Computer
Sempre negli anni ottanta, grazie allo sviluppo degli home computer, si sono sviluppate le Avventure Testuali (“Interactive fiction”), cioè dei programmi che simulano una storia e un’ambientazione con cui il personaggio interagisce attraverso dei comandi che impartisce o delle opzioni che sceglie tra alcune proposte. Il primo videogioco di questo tipo fu “Avventura nel Castello”. Dopo un periodo di declino, negli ultimi anni, grazie anche allo sviluppo dei dispositivi mobili, le Avventure Testuali sono ritornate in auge in maniera preponderante.
GRAPHIC ADVENTURE GAME: L’importanza della grafica
Le Interactive Fiction persero importanza nel corso del tempo venendo sostituite dalle “Avventure Grafiche” (Graphic Adventure Games), i cosiddetti “punta e clicca” che permettono di avere, oltre alla parte testuale, anche un’interfaccia grafica con la quale è possibile interagire. Una delle serie più fortunate fu sicuramente quella di Monkey Island (a partire dal 1990), prodotta dalla Lucasfilm Games (LucasArts).
VIDEOGIOCHI RPG: L’eroe sei tu
Sono i Videogiochi di ruolo, una trasposizione dei classici giochi di ruolo a tavolino come Dungeons & Dragons o Vampire: the Masquerade. A differenza del classico gioco di ruolo, i cui limiti sono solo dati dalla fantasia dei partecipanti, in questi videogiochi le opzioni di scelta – sia in fase di creazione del personaggio, sia nello sviluppo della trama- sono ovviamente più limitate ma, spesso, offrono comunque all’utente l’idea di libertà di scelta e di movimento all’interno dell’ambientazione.
INTERACTIVE STORY GAMES PER APP: L’avventura continua nel palmo della tua mano
Oggi, grazie allo sviluppo della tecnologia, è possibile giocare un’avventura interattiva con il proprio cellulare, magari comodamente seduti sotto l’ombrellone d’estate. Ci sono moltissime avventure da scaricare e con le quali giocare. Le ambientazioni e le trame sono molteplici e varie: dalle love story, al fantasy, al giallo investigativo. Il pubblico che maggiormente gradisce questo intrattenimento è femminile e il mercato è in continuo sviluppo.
INTERATTIVITÀ E TELEVISIONE: Le storie personalizzate sbarcano in TV
La televisione è la nuova frontiera dei contenuti interattivi. Sono in cantiere diversi progetti, specialmente da parte di Netflix. In catalogo per ora ci sono tre titoli interattivi, ma Netflix ha già rivelato l’uscita di nuovi titoli nel prossimo futuro come quella di “Minecraft: story mode” che vede la collaborazione dei produttori del noto gioco.
Dopo il parziale fallimento della tecnologia del 3D per l’home entertainment, saranno i contenuti interattivi il prossimo settore di sviluppo dell’industria televisiva?