In questo articolo scopriremo i principali tratti del Romanzo Gotico. Porremo attenzione, in particolar modo, alle opere realizzate durante l’età vittoriana.
LE ORIGINI DEL ROMANZO GOTICO
The Castle of Otranto (1764) di Horace Walpole è il romanzo che può essere considerato il primo esempio di narrativa gotica. Questo genere avrà molta fortuna durante il XIX secolo grazie anche alla diffusione dei Penny Dreadful. Questi brevi e popolari racconti horror furono, infatti, molto in voga in quegli anni.
Il termine “gotico” si riferisce in particolare allo stile architettonico. Questo stile, ripreso dal neogotico ottocentesco, rimanda al mistero e al sovrannaturale che incombe. Temi importanti sono la ricerca della “meraviglia”, delle emozioni vibranti in grado di tormentare l’animo umano quali la paura, la follia e il terrore.
LE ATMOSFERE DEL ROMANZO GOTICO
Il Romanzo Gotico ha subito nel tempo delle variazioni nelle ambientazioni e nella struttura delle storie narrate. Questi cambiamenti avvennero per diversi motivi. In primo luogo l’interesse sempre crescente da parte dei lettori portò alla continua realizzazione di nuove storie. Inoltre l’evoluzione della società, verso il lavoro di fabbrica e l’inurbamento, cambiò le ambientazioni dei romanzi.
I primi racconti gotici erano ambientati all’interno di monasteri o di grandi castelli medioevali fatiscenti. In cunicoli bui e poco illuminati si consumavano storie orribili di morte e depravazione. Nel 1800 invece il contesto in cui si svolgevano gli eventi divenne la grande città, Londra, con i suoi angoli oscuri e misteriosi. Alla fine del 1800 i romanzi gotici si concentrarono invece nell’ intimità dell’essere umano. L’attenzione era rivolta all’uomo, alla sua lotta costante tra pulsioni di vita e di morte, alla dicotomia tra il suo essere uomo e mostro.
I TEMI DEL ROMANZO GOTICO
Una caratteristica peculiare è l’ambientazione tetra e misteriosa che fa da cornice allo sviluppo di una trama generalmente focalizzata sul sovrannaturale e sull’orrore.
Questi spunti narrativi, misteriosi e disturbanti, spesso erano allegorie della società del tempo. L’epoca vittoriana, come abbiamo descritto in questo precedente articolo, nascondeva una doppia morale. Durante il giorno imperava la rigida etica vittoriana, al calar del sole iniziava il mistero. La Londra del tempo si trasformava in un vero e proprio mondo oscuro, popolato da personaggi esotici, sede di vizi, lussuria e criminalità.
L’alienazione del lavoro, l’attenzione morbosa nei confronti della morte, l’abbandono dei giovani furono alcuni dei temi affrontati. La doppia morale vittoriana, la paura dello straniero, la trasformazione dell’uomo in mostro, divennero ingredienti importanti per realizzare storie di successo. Ricordiamoci inoltre che la Londra di fine 1800 fu sconvolta dagli omicidi di Jack lo Squartatore.
I PRINCIPALI ROMANZI GOTICI IN EPOCA VITTORIANA
I Romanzi Gotici ebbero molto successo poiché oltre a suscitare la fantasia dei lettori ponevano delle questioni di natura sociale. Queste tematiche, infatti, facevano leva sulle paure delle persone del tempo.
Tra i principali romanzi gotici, del periodo vittoriano, è bene ricordare alcune opere che sono diventate dei capisaldi del genere. In primo luogo il Frankenstein di Mary Shelley (1818) segna il passaggio dai primi romanzi gotici, incentrati sulla fantasia orrorifica, a una narrativa pseudo-scientifica. Nel 1886 Robert Louis Stevenson scrive Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. Quest’opera inizia ad esplorare le contraddizioni e le lacerazioni insite nell’animo umano. Sono molti i romanzi che possono essere considerati “gotici”, scritti al tramonto del periodo vittoriano. Ne segnaliamo due. Il ritratto di Dorian Gray (1891) di Oscar Wilde e Il grande dio Pan (1895) di Arthur Machen. Il capolavoro del genere è sicuramente, però, il celeberrimo Dracula di Bram Stoker del 1897.