In questo secondo articolo dedicato alla storia dello spionaggio vedremo come questo concetto si sia evoluto dal medioevo all’epoca contemporanea diventando uno dei capisaldi di ogni organizzazione statuale o militare.
Durante il periodo napoleonico (1795-1815) fu istituita una vera e propria polizia segreta con il compito di sorvegliare le persone ancora legate alla monarchia e sventare le attività segrete contro il regime di Napoleone. In questi anni, estremamente turbolenti per l’Europa, le iniziative di spionaggio furono strutturate grazie alla creazione di un’efficiente infrastruttura utile ad analizzare e gestire le informazione che i singoli agenti raccoglievano sul campo.
Durante il periodo della Guerra di Secessione americana (1861-1865) i “servizi segreti” vennero usati da ambedue gli schieramenti. All’inizio del conflitto non esistevano ancora delle reti strutturate ed efficienti, ma ben presto i generali si resero conto della necessità di sapere quando attaccare e dove, in caso di sconfitta, ritirarsi. L’interesse di Lincoln per le spie, per i codici e la lettura costante di giornali sudisti furono abbastanza determinanti per la vittoria degli unionisti e tolsero il fattore “sorpresa” ai confederati che furono sconfitti.
Nel ‘900 le tecniche di spionaggio vennero potenziate dalle invenzioni tecnologiche, come la radio
Durante la Grande Guerra (1914-1918) le tecniche di spionaggio vennero potenziate e rese più sofisticate dall’utilizzo della radio, un mezzo mobile in grado di fornire informazioni sul campo di battaglia in tempo reale. In Inghilterra, in questo periodo, nacque, grazie all’opera dell’ufficiale Mansfield Cumming, il SIS (Secret Intelligence Service) che gettò le basi per la nascita di una rete di spie planetaria. Oltre all’Inghilterra anche la Francia, la Russia e la Germania avevano delle loro strutture di intelligence. In questo periodo le spie assunsero un ruolo quasi “romantico” e alcune figure divennero delle vere e proprie icone, come ad esempio la spia tedesca Mata Hari ancora oggi considerata come la spia femminile più nota e giustiziata in Francia nel 1917.
Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale (1939- 1945) tutte le Nazioni avevano ormai compreso l’importanza della “sicurezza” e si dotarono di efficienti servizi segreti, anche l’Italia fascista che creò l’OVRA, la tentacolare polizia politica del regime di Mussolini, con il compito di stroncare il malcontento e reprimere duramente il dissenso. In questo periodo si svilupparono la crittoanalisi dei codici, il massiccio utilizzo degli agenti segreti e il sabotaggio sistematico.
Il nostro viaggio nella storia dello spionaggio è quasi giunto all’epoca contemporanea, prima però di vedere le tecniche più moderne utilizzate nella crittografia, nel prossimo articolo presenteremo un approfondimento monografico sull’enigmatica figura di Alan Turing, padre dell’informatica moderna e decifratore del codice nazista Enigma.