Puntuale alle 19,00 di ieri sera, ora italiana, è arrivato l’atteso annuncio della NASA.
L’agenzia spaziale americana ha comunicato di aver individuato un sistema di 7 esopianeti, simili alla Terra, che orbitano tutti intorno ad una stella, una Nana Rossa che è stata chiamata Trappist 1, distante circa 39 anni luce dalla Terra.
La notizia è eclatante poiché 3 di questi pianeti si trovano all’interno di una zona chiamata dagli scienziati “fascia abitabile”. La “fascia abitabile” è una zona in cui esistono le condizioni affinché sia possibile trovare acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta, garantendo così le possibilità dello sviluppo della vita come la conosciamo.
La notizia è eclatante poiché 3 di questi pianeti si trovano all’interno di una zona chiamata dagli scienziati “fascia abitabile”
Trappist 1 è una Nana Rossa, una stella piccola e relativamente fredda; la sua massa stimata è pari all’ 8% di quella del Sole ma è molto più longeva. I 7 pianeti, che sono stati indicati con le lettere b,c,d,e,f,g,h, sono probabilmente rocciosi e sono molto vicini alla loro stella madre, più di quanto Mercurio sia vicino al Sole.
Dato che Trappist 1 è molto più fredda del Sole ed i pianeti sono molto vicini, le temperature sui pianeti oscillano tra gli 0 e i 100 gradi centigradi: temperature ottimali per lo sviluppo di forme biologiche. In particolare 3 di questi pianeti (e,f,g) hanno tutte le condizioni per avere acqua allo stato liquido e sono soggetti allo stesso irraggiamento di Venere, della Terra e di Marte.
La scoperta di Trappist 1 e di questi 3 pianeti è stata effettuata da un team di astronomi guidati da Michael Gillon dell’Università di Liegi in Belgio; successivamente la NASA, utilizzando il telescopio spaziale Spitzer, ha scoperto altri 4 pianeti e si è intestata la scoperta.
Questa scoperta è considerata fondamentale dalla comunità scientifica mondiale in quanto risulta evidente che esistono luoghi favorevoli alla vita esterni al Sistema Solare e che la ricerca dell’acqua e della vita extraterrestre possano essere indirizzate verso la scoperta e lo studio delle Nane Rosse.